Assunta Polizzi, docente di Letteratura spagnola all’Università degli Studi di Palermo, dialoga con Nino Russo, traduttore e curatore dell’edizione italiana del romanzo “Villa Ulloa” di Emilia Pardo Bazán (Mesogea 2021). Interventi di Beatriz Hernanz Angulo, direttrice dell’Istituto, e di Giorgio Filippone, vice presidente dell’associazione Settimana delle Culture. Letture di Giovanna Volpe.
Incontro organizzato dall’Istituto Cervantes di Palermo e dalla casa editrice Mesogea in collaborazione con la Settimana delle Culture.
IL LIBRO
Pubblicato nel 1886, Villa Ulloa è considerato il capolavoro di Emilia Pardo Bazán, singolare scrittrice spagnola le cui opere testimoniano il travaglio culturale e sociale degli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento. In questo romanzo, ambientato fra i monti della Galizia, narra la storia della decadenza del casato degli Ulloa attraverso le vicende di un suo rampollo, dedito alla caccia e a rustici piaceri, pessimo e violento marito di una donna sensibile. In pagine dal ritmo straordinario e di elegante fluidità, si snoda una trama di altri tempi, ricca di accadimenti e personaggi, ed emergono, in sintonia con i paesaggi, contrasti e conflitti certo non estranei al nostro stesso tempo.
L’AUTRICE
Emilia Pardo Bazán (La Coruña, 1852-Madrid, 1921), di nobile famiglia galiziana, ebbe un padre sostenitore dei diritti delle donne che la fece studiare avviandola alla passione per la letteratura e le lingue. Scrittrice spesso considerata scandalosa, donna pronta a intervenire pubblicamente su questioni sociali e politiche, nota anche per le sue battaglie a favore dell’emancipazione femminile, intratteneva rapporti con una gran quantità di intellettuali e scrittori europei, fra cui Hugo, Flaubert, Zola. I suoi primi romanzi e saggi nel solco del naturalismo francese le procurarono presto l’ostilità di parecchi scrittori spagnoli di radicato maschilismo. Nella sua opera si possono cogliere gli echi e i riverberi di tutte le espressioni estetiche della seconda metà dell’Ottocento e del primo ventennio del Novecento. In Italia sono stati pubblicati da varie case editrici diversi suoi libri oltre a una prima traduzione di questo romanzo (con il titolo Signorotti di Galizia, Bur 1961) da decenni introvabile.
IL TRADUTTORE
Nino Russo è nato a Palermo nel 1938. Alla fine degli anni Sessanta, è stato lettore di Lingua italiana alla Freie Universität di Berlino. Dal 1973 al 2006, ha insegnato Lingua e letteratura tedesca nella Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Palermo. È traduttore di testi letterari dal tedesco, dallo spagnolo, dal portoghese e dal neogreco.
Nel 2021 ha pubblicato con Mesogea la sua prima raccolta di racconti “Storie di Maredolce. Una borgata di Palermo in venti quadri”.