Rosalia, Luce mia!
Un’installazione aerea luminosa sul sagrato della Cattedrale
Cerchi e cubi sospesi con le immagini ispirate a Santa Rosalia
Inaugurazione: mercoledì 14 luglio 2021, alle 20,30
Fino al 10 settembre 2021
Chi guarderà dal basso sarà preso da una vertigine perché quei cerchi e cubi che volteggiano in cielo, ti faranno sentire leggero. Chi invece vorrà andare oltre la semplice installazione, si troverà dinanzi un “presepe sospeso” che si immerge nell’iconografia legata a Santa Rosalia, protettrice della città di Palermo, ieri come oggi. Mercoledì 14 luglio alle 20,30 – nella serata che per tradizione è occupata dalle manifestazioni del Festino, e che da due anni ha dovuto rinunciare al tradizionale corteo scenografico, a cui accorrevano diverse centinaia di migliaia di spettatori – tra il Cassaro e il sagrato della Cattedrale, prenderanno vita due diverse installazioni luminose en plein air, riunite sotto il comune titolo, Rosalia, Luce mia, firmato e prodotto da Stefania Morici. Due progetti diversi ma complementari, che rendono omaggio alla Santuzza tanto amata dai palermitani. Cubi e cerchi, figure e focus luminosi si alzeranno in cielo, e resteranno scenograficamente sospesi fino al 10 settembre, inglobando anche il 4, altra data legata al culto della patrona. Dentro ogni cubo e ogni cerchio, disegni e personaggi nati dalla penna versatile e dagli acquerelli, rispettivamente, di Sergio Caminita (Repetita Iuvant) e Anna Cottone (In Lucem): legato al mondo del design e delle grafica il primo, acquerellista e “Urban Skechers” la seconda, uniscono le forze per raccontare la Santa. Che affiorerà dalle facce di ogni cubo, si replicherà decine e decine di volte, pazientemente in attesa che questa città ricominci da dove aveva lasciato prima della pandemia. Dai suoi siti culturali, dalla bellezza delle strade, dai suoi gioielli in chiese ed oratori. Un monito e un invito nello stesso tempo: a vivere piano, godere delle piccole cose, ricostruire la propria vita.
E dal 13 luglio nelle vetrine su strada di RISO – Museo d’arte contemporanea della Sicilia, e in collaborazione con CoopCulture che gestisce i servizi del museo, verranno esposti sei famosi “Taccuini d’arte” di Anna Cottone, un cartellone che ricalca quello dei Cantastorie con la vita della santa, e un teatrino in cartone, accompagnati sempre da un cunto in dialetto siciliano. Un’immersione a 360 gradi nel mondo della santa eremita, un lungo racconto per immagini acquerellate, che Anna Cottone porta già avanti da diversi anni. Esse raffigurano un vero e proprio viaggio dentro il Festino e la vita di Santa Rosalia. «La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. La Santuzza ci aiuta a leggerli, a sfogliarli in ordine, per tornare a vivere e sognare. Il museo regionale di arte moderna e contemporanea rende omaggio alle donne, al culto della memoria e dell’identità di un territorio. Il filo rosso della memoria unisce la giornata dedicata a Santa Rosolia all’arte che cura ed è catarsi di un lungo periodo di sofferenza», spiega Luigi Biondo, direttore di RISO.
“Rosalia, Luce Mia” è prodotto e organizzato da Cialoma eventi-Associazione Arte mediterranea e Arteventi di Stefania Morici, sostenuto da #IoComproSiciliano. Con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano, Arcidiocesi e della Cattedrale di Palermo, Assemblea Regionale Siciliana, Assessorato regionale del Turismo, Sport e Spettacolo, Assessorato comunale alle CulturE, Fondazione Sicilia; Settimana delle Culture, Fondazione per l’Arte e la Cultura Lauro Chiazzese.
In collaborazione con RISO – Museo d’arte contemporanea della Sicilia, CoopCulture, Cassaro Alto, Officine Creative. Progetto allestitivo di FDR Architetti di Agostino Danilo Reale, allestimenti realizzati da I Dock, collaborazione tecnica di Hafa Comunicazione. Con il sostegno di Ted, Grasso Occhiali, Luan.
Insomma, un progetto che mira alla comunità: perché Rosalia la protegga, ieri come oggi. «Sostenendo le due installazioni, l’ARS intende dare il proprio contributo affinché a palermitani e turisti, arrivi un messaggio positivo: a Palermo la ripresa è già iniziata – interviene il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè -. L’abbraccio di un “cielo luminoso” inviterà tutti a guardare in alto dove Rosalia, giovane donna umile e guerriera, si fa mediatrice delle nostre suppliche, proteggendoci». Il progetto è di Stefania Morici, che già poco meno di un anno fa aveva firmato un primo omaggio a Santa Rosalia – tanti cuori di Angelo Yezael Cruciani, pronti a formare un’enorme rosa, sul sagrato della Cattedrale – e, da lei, a tutti coloro che lottano per il cambiamento. «Sarà un’installazione di luci e colori che dialoga con le bellezze della Cattedrale – dice – Il dono, mio e dei due artisti, rappresenta la speranza. Quest’anno mi è piaciuta l’idea che fosse proprio Santa Rosalia ad abbracciare Palermo e i suoi cittadini con la sua luce ed il suo amore. Per cui ho immaginato delle grandi installazioni luminose sospese per aria che accendessero i nostri cuori e il nostro cammino e raccontassero la storia di Santa Rosalia, mostrando il suo volto, la sua presenza, la sua storia: le “gesta” di una giovane donna forte e coraggiosa che è riuscita a sconfiggere la peste». È assicurato il supporto di #IoComproSiciliano, format che promuove costantemente tradizione, identità, qualità e religiosità, che sono anche gli elementi del Festino. «Siamo orgogliosi di essere presenti promuovendo l’arte attraverso un’istallazione unica dedicata alla Santuzza che illuminerà, vigilerà e proteggerà l’estate dei palermitani. La nostra vision è portare la Sicilia nel mondo ed il mondo in Sicilia», dice Davide Morici, fondatore di #iocomprosiciliano. Arriva anche il supporto del Comune. «Ancora un anno il Festino senza tanti momenti tradizionali ma non per questo senza la devozione, la preghiera e il ringraziamento per la nostra Santa Patrona. Ancora un anno nel quale, grazie alla sensibilità artistica e umana di Stefania Morici e dei suoi tanti collaboratori, l’arte torna ad arricchire ed illuminare il sagrato della cattedrale per raccontare la vita e la storia di Rosalia e del suo legame con Palermo, per dare speranza nel futuro ai palermitani, per indicare la fine di questo lungo tunnel di pandemia. Un racconto artistico per luci e immagini che è conferma di fede e fiducia nella possibilità di liberarci, ancora una volta da ogni peste» dice il sindaco Leoluca Orlando mentre per l’assessore alle CulturE, Mario Zito, «Un’installazione fatta di luci e colori che dialoga con le bellezze architettoniche di uno dei luoghi simbolo della città di Palermo: la Cattedrale. Il dono che Stefania Morici e i “suoi” artisti fanno alla città rappresenta per noi tutti che ci riappropriamo degli spazi pubblici ed artistici pur nel rispetto di tutte le norme sanitarie dettate dall’emergenza COVID, un chiaro e deciso motivo di speranza. Santa Rosalia ci regala sempre raggi di luce che illuminano i nostri cuori».
Al progetto collabora anche la Fondazione Sicilia, presieduta da Raffaele Bonsignore, che spiega come «La devozione che da secoli lega i palermitani a Santa Rosalia è riuscita a emergere anche in questi ultimi anni funestati dalla pandemia. Per queste ragioni abbiamo sostenuto la realizzazione queste particolarissime opere d’arte aeree: perché ci spingano a rialzare lo sguardo e a condividere la bellezza anche con i turisti che torneranno».
Cettina Giaconia, imprenditrice e consulente d’impresa, che da sempre crede nell’arte e nel potere della bellezza e della cultura, e che ha sostenuto fin dall’inizio questo progetto, dichiara. «Palermo è un “giacimento” di cultura davvero incredibile, da cui poter trarre continuamente ispirazione e sollecitazioni. Negli ultimi anni, tuttavia, è stata mortificata e non ha potuto esprimere tutte le sue potenzialità. Non possiamo più circondarci di immondizia, volgarità e ignoranza. Dobbiamo uscire da questa specie di cappa di disillusione e stanchezza. Abbiamo bisogno di nuovi “mercanti di luce” e iniziative come questa dimostrano che si può portare luce e bellezza e che è proprio da queste che bisogna ripartire. Un città che si specchia in Rosalia, vedendo qualcosa di nuovo, guardando così, contemporaneamente, al passato e al futuro».